I Big|Brave sono la mia grande sorpresa di questo 2023. Ascoltai il loro ormai penultimo disco Vital nel 2021; ricordo di averlo fatto di notte, al buio, a letto, ritrovandomi improvvisamente sotto attacco da parte di queste ritmiche infernali, devastanti, e questa voce graffiante e suadente allo stesso tempo. L’angoscia saliva, assieme all’ansia, e un po’ di terrore. Provai un fascino magnetico per loro, ma per qualche ragione dopo quella notte li lasciai stare. Poi fortunatamente si presentò l’occasione di intervistarli per Radioquar in vista dell’uscita di Nature Morte, e decisi di riprenderli in mano. Amore.

Batteria martellante, potentissima, due chitarre alle prese con bordoni devastanti stravolti da feedback e riverberi, e l’unica melodia portata dalla meravigliosa voce di Robin Wattie. Robin potrebbe essere la Bjork dell’avanguardia estrema come timbro e capacità emotive, e in Nature Morte si presenta in una forma mai vista prima con una voce più piena e una visceralità trascinante (vedi a parable for the trusting, il primo video, per capire cosa intendo).

Per questo ho atteso il loro concerto al Circolo Dev di Bologna con enorme impazienza, ma non mi immaginavo qualcosa di così intenso. Nessun momento nostalgico, suonano solamente Nature Morte dall’inizio alla fine. Sonoricamente devastanti, scenicamente teatrali. Mathieu Ball è affascinante nella sua ricerca del feedback perfetto, Tasy Hudson passa da dolci carezze alla violenza più pura, e Robin è splendida ancor più che su disco grazie a una performance letteralmente da pelle d’oca.

Ascolto sicuramente complesso, ma che almeno dal vivo penso possa essere apprezzato anche da orecchie più ortodosse. Per me sicuramente tra i dischi e i concerti dell’anno.

Luca Di Maio

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