Dopo la dipartita di Isaac Wood avevo quasi rinunciato ai Black Country, New Road. Perdere il paroliere, cantante e chitarrista dopo due album che la storia ricorderà come dei classici degli anni 2020 sembrava troppo. Sembrava un’impresa impossibile riuscire anche solo avvicinarsi a cotanta qualità emotiva. E invece mi hanno stupito. E come al solito lo hanno fatto senza seguire alcuna regola, senza il benché minimo buon senso. Già aver tenuto in panchina due pezzi come Basketball Shoes e Snow Globes quando uscì il primo album poteva aver dato delle indicazioni sulla loro follia e sulla loro incredibile consapevolezza, ma smettere totalmente di suonare le canzoni dei loro unici due dischi dopo aver perso il cantante sembrava pazzia pura. E invece han continuato a fare concerti, con solo pezzi nuovi, sviluppati e maturati proprio sui palchi di tutto il mondo, alternandosi quasi tutti alla voce. Poi non contenti, non hanno fermato le bocce e registrato un album in studio, no, hanno registrato tre concerti e fatto un disco dal vivo. Facendolo prima di tutto uscire gratis su Youtube. What??!!
I pezzi di Live At Bush Hall sono tutti di qualità pregevole e, come nei dischi precedenti, alternano vibrazioni di Louisiville a sfuriate Post-Jazz, suggestioni pop, intervalli cantautorali, e tanta tanta classe. Manca soltanto quella visceralità disperata portata dalla voce di Isaac, ma è sostituita da maggiori dosi di ironia, e forse più divertimento. Tyler Hyde ha una voce incredibile, così come tutti gli altri. Tanto che la splendida Georgia Ellery non canta nemmeno, ma lo farà certamente in futuro.
Live at Bush All è un disco incantevole, forse meno dei primi due, ma dopo quello che è successo non ci lamentiamo di certo. Io non riesco a smettere di ascoltare Dancers.
Luca Di Maio