Si chiude la nostra rassegna dei Concerti Senza Concerti nel momento in cui qualcosa di simile torna tra noi. Ci vorranno ancora mesi prima di avere un grande evento, ma già poter sedersi in un bar per sentire musica dal vivo non ha prezzo. L’ultimo capitolo vede dei devastanti Litfiba, i redivivi Judas Priest era Ripper, l’incantevole Anneke Van Giersbergen e gli Iced Earth nell’ultimo concerto con la migliore voce del metal.

Litfiba

Oggi riapre quasi tutto, ma non i concerti. Forse potremo vederne a teatro a partire da metà Giugno, ma non è chiaro. Tuttavia iniziano le serate fuori con amici, le cene in famiglia e avrete sicuramente meno tempo per guardare le nostre proposte. Quindi l’appuntamento diventa settimanale, ore 20.00 ogni Lunedì un concerto per voi.
Oggi quindi Litfiba. Riparte l’Italia, quindi concertiamo italiano. Tour di Terremoto, l’apice di Piero e Ghigo con Maudit, Fata Morgana, Dimmi Il Nome e tutti i vecchi capolavori.
Sembra incredibile che nel 1993 uno dei gruppi italiani di maggior successo potessero essere loro. Perchè non fatevi ingannare dalle sortite soliste di Pelù o da alcune delle loro ultime uscite, nei primi anni novanta erano un gruppo hard rock che il mondo ci invidiava.
Avevo dieci anni, quasi totalmente a zero sul rock, diffidavo dei cattivi capelloni, ma ricordo che mi esaltai alla grande con “Maudit” alla radio. Poi li persi e li ripresi molto dopo, purtroppo. Purtroppo perchè qui sono al top della forma. Piero bello come il sole, carichissimo e gran voce, Ghigo e gli altri pestano come non mai, e anche il pubblico è in totale visibilio.
Se anche adesso il rock italiano fosse questo staremmo tutti molto meglio.

(Luca Di Maio)

 

Judas Priest

Andrò controcorrente, ma secondo me “Demolition” è l’ultimo disco onesto dei Judas Priest. Sicuramente un disco piuttosto deludente al contrario del devastante “Jugulator” (sì, devastante, ascoltare senza paraorecchie), ma l’ultimo onesto. Il ritorno di Halford ha ripristinato la popolarità di un tempo, ma la loro vena creativa si è totalmente esaurita nel cercare di ricreare il passato in modo sterile, ascoltare “Firepower” per credere.
“98 Live Meltdown” è uno dei dischi dal vivo più belli di sempre, ma non esiste in video, la cosa più simile? Live in London del 2001.
Ripper è spettacolare. Ha un collo che neanche Pappalardo, e urla come non mai. Ci mette l’anima sempre, non arriva in alto come Halford, ma dove arriva lo fa con una voce sempre piena, sempre estremamente emotiva (“Diamons & Rust”?). Sul palco non è bellissimo, anche se rispetto all’Halford degli ultimi anni non mi sento di dire che sia peggiore.
Per il resto la prestazione è spettacolare, i vecchi pezzi con i suoni aggiornati sono una meraviglia, la setlist non è niente male (ma non al livello di “Meltdown”) e niente. Si tratta di un periodo della loro storia che loro stessi vorrebbero cancellare (dischi spariti dai servizi streaming, mai un pezzo suonato dal ritorno di Halford), ma che ritengo debba essere rivalutato.
Voi cosa ne dite?

(Luca Di Maio)

Anneke Van Giersbergen

Questa è una perla inattesa. Livestream della bellissima Anneke Van Giersbergen tenutosi un paio di settimane fa in uno studio della sua città Eindhoven. Lei, la sua voce incantevole e la sua chitarra acustica.
Quello che mi ha colpito di più di questo evento è stato il suono. Sembra di essere lì, in pochi intimi, magari seduti per terra a gambe incrociate a ascoltarla cantare la sua anima.
Alterna pezzi suoi, uno nuovo, la meravigliosa “Saturnine” di The Gathering e altre cover. Se fossi capitato in un locale durante la cover di Carly Simon, mi sarei sentito come Rob con il pezzo di Peter Frampton cantato da Marie La Salle in “High Fidelity” . In un certo senso mi sono sentito così, perché ero nel locale con lei.
Ora cliccate e vi ci troverete anche voi.

(Luca Di Maio)

 

Iced Earth

Arriviamo a uno dei miei più grandi amori del mondo metal. Gli Iced Earth e Matt Barlow.
Ho già parlato di Barlow non esitando nel definirlo la migliore voce metal vivente. Parte degli Iced Earth dal ’95 al 2002 e di nuovo dal 2007 al 2011, con le sue interpretazioni è riuscito quasi a portare il gruppo di Schaffer nell’olimpo del metal. Olimpo solo sfiorato a causa di una prematura scomparsa delle idee e di una perenne instabilità nelle lineup del gruppo.
Quello che vedete qui è l’ultimo concerto degli Iced Earth con Barlow alla voce, tenutosi al Wacken nel 2011. Per capire chi è Matthew Barlow vi suggerisco di ascoltare “Declaration Day” (la parte alta verso la fine è qualcosa di irreale) e “I Died For You”, mentre per capire chi erano i veri Iced Earth “The Prophecy” e “The Coming Curse”. Se non diventate dei fan dopo queste direi che non è proprio il vostro genere.
Il concerto purtroppo è breve la setlist non è il massimo, ma il suo valore è inestimabile. A me comunque piace ricordarli il 14 Febbraio 2002 al compianto Rolling Stone di Milano. Quasi 3 ore di concerto, quasi 30 canzoni. Uno degli eventi più incredibili della mia vita.
ICED MOTHER-FUCKING EARTH

(Luca Di Maio)

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