Il quarto episodio della stagione finale di Game of Thrones fa come il drago Rhaegal: tocca il fondo. Guardando le prime stagioni mai avrei pensato che mi sarei trovato al cospetto di un ultimo capitolo così mal concepito e mal eseguito, mai al mondo. In realtà le avvisaglie c’erano sin dalla prima stagione a Dorne, ma rispetto a quanto visto in The Last of The Starks le scene delle Sand Snakes potevano essere state scritte da Charlie Kaufman (per quanto mi riguarda uno dei migliori sceneggiatori del pianeta, Eternal Sunshine of The Spotless Mind, Being John Malkovich, Adaptation, Anomalisa, tra i suoi vari capolavori).

Andiamo subito al sodo:

Dani e Jon

Comincio con quella che è forse l’unica cosa sensata dell’episodio, ovvero il loro dialogo. Quello che Daenerys dice a Jon è lapalissiano: se non vuoi essere Re, basta che non dici niente a nessuno in modo che non ci possa essere una strumentalizzazione della cosa. Lui ovviamente lo dice a Sansa, che lo dice a Tyrion, che la dice a Varys, che al mercato mio padre comprò. Ma ci sta con il suo personaggio, quindi tutto bene. Ah, lei lo ama. Continuate a dirlo, prima o poi ci crederemo.

Jon, Arya e Sansa

La gestione del loro rapporto mi piace, rimane ben fatta. Quello che non sopporto sono le scene topiche lasciate all’immaginazione. Martin avrebbe scritto un dialogo perfetto durante il quale Jon e Bran condividono la rivelazione con le “sorelle”, invece “cut”, facciamo che non la scriviamo nemmeno.

Bran

Per ora vince il premio di personaggio più inutile della stagione. È narrativamente molto complesso gestire la quasi onniscienza di uno dei protagonisti, si rischia la sindrome del deus ex machina, ma risolvere tutto ignorando completamente le sue abilità è addirittura peggio. Non è verosimile che nessuno gli chieda informazioni o che qualcuno non voglia quantomeno sapere di più su di lui, invece lo tengono lì, come se fosse un animale da compagnia, più inutile di Ghost.

White Walkers

Chi? Il Night King? Chi? Già dimenticati. La guerra contro quello che era stato dipinto come il male più puro è diventato solamente un espediente per indebolire una delle due fazioni in guerra per il trono. Evidentemente non verranno più menzionati rendendo di fatto tutto il loro arco assolutamente irrilevante.

Bronn

La scena con Bronn, Tyrion e Jaime è inverosimile e ridicola. Poteva esserci un dialogo brillante, incalzante, ironico e sarcastico, invece l’unico momento degno di nota è quando Tyrion risponde “Highgarden”. Il resto è finto come una banconota da tre euro. Ancora una volta è tutto a beneficio del telespettatore, non della storia.

Jaime

Per quanto assurdo, il fatto che Jaime creda di essere innamorato di Brienne trovo che abbia quasi senso. In lei ha trovato l’esatto opposto di Cersei ed è proprio la cosa di cui ha bisogno per capire quanto ami ancora la sorella. Tutto bello. Tutto bello se lui va a King’s Landing per difenderla e poi capisce che mostro lei sia finendo per ucciderla morendo a sua volta. Se invece dovesse finire con loro due innamorati morti assieme si tratterebbe dell’ennesimo sviluppo di un personaggio finito in fumo.

Il Drago

Ancora un’altra scena inverosimile realizzata sottovalutando la nostra intelligenza. Volete davvero farci credere che dall’alto non si erano accorti di una flotta di navi abbastanza vicina da prendere la mira e far secco un drago con due colpi? Non so. Si poteva ottenere lo stesso risultato rendendo la scena credibile, invece hanno nuovamente barattato la credibilità per il momento shock.

Missandei

Poi il caso vuole che tutti i protagonisti, inclusi un nano e un eunuco ciccione in vestaglia, sopravvivano riuscendo a nuotare a riva, mentre la consigliera della Regina (anche se non si capisce cosa abbia mai consigliato) sia stata l’unica a essere convenientemente catturata. Come se non bastasse il tutto culmina in un’altra scena inverosimile nella quale viene giustiziata di fronte alla Regina stessa e al suo innamorato. Stiamo guardando un melodramma di serie B o quella che è stata una delle serie più innovative degli ultimi anni proprio da un punto di vita narrativo?

The Last of The Starks è per quanto mi riguarda il punto più basso mai raggiunto dalla serie. Oltre all’intreccio è sbagliato tutto il resto: il ritmo, la regia, gli effetti speciali e anche la recitazione. Non si salva niente. Mancano solo due episodi, ormai non spero nemmeno più in nessun miracolo, non mi aspetto alcun rispetto per i personaggi, spero solo che si chiuda con qualcosa di anche solo vagamente migliore di questo.

Luca Di Maio

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