Ogni qual volta parlo di Iosonouncane finisco col dire che siamo al cospetto dell’artista italiano più importante degli ultimi anni. E non riesce mai a smentirmi. Non che si impegni per farlo, anzi lui si impegna per confermare la mia tesi, per cercare di portarsi sempre più avanti. Irraggiungibile.

Questa volta lo fa con due colonne sonore. La prima in ordine di uscita è quella per il film di Andrea Segre Berlinguer La Grande Ambizione, mentre la seconda è stata prodotta per il documentario di Francesca Mannocchi Lirica Ucraina. La pellicola che racconta il segretario del PCI interpretato da Elio Germano è musicata in modo abbastanza canonico fino al climax del montaggio finale con il brano I Funerali di Enrico. A quel punto i vocalizzi di Daniela Pes non possono fare altro che accompagnare le lacrime sommesse di mezza sala, e di tutta l’Italia con un minimo di coscienza sociale. Non ho memoria di molte altre composizioni originali senza parole in grado di spostare un film in questo modo. E per chi era riuscito a sopravvivere a quel momento, arrivano i titoli di coda con il ritorno del tema della madre, questa volta in primo piano, e la grande malinconia ad accompagnarci a una sorta di rassegnazione finale dopo il grande dolore della perdita.

Di Lirica Ucraina non ho ancora visto il documentario, ma considerando la potenza della sola musica non sono sicuro di essere in grado di farlo. Sotto il profilo sonoro trovo che si tratti di una prosecuzione concettuale di IRA, ma senza delle canzoni propriamente dette a parte Ancora Neve. Tutte le altre composizioni annegano in elettronica minimalista, ambient e sperimentazioni sonore. Le atmosfere sono cupe, fredde, sono suoni di una guerra di logoramento, inquietante, lenta e drammatica. È musica post-classica nel senso più Reynoldsiano del termine se vogliamo traslare la sua definizione di post-rock al mondo della musica classica. Se il disco sul film di Andrea Segre non è ascoltabilissimo a sé stante (escludendo i due momenti che ho menzionato), Lirica Ucraina è un album incantevole che non necessita di immagini per finire in una classifica di fine anno. Irraggiungibile.

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