Dite la verità: il Natale si avvicina e siete già stanchi dei soliti megamischioni con Last Christmas, Mariah Carey, Céline Dion, gli immancabili resuscitati di dicembre Bublè, Coldplay, Kilye Minogue, per non parlare dei nostrani Ferro, Pausini e Bocelli. Mi fermo perché ho i brividi, ma non è il freddo.
Si scherza ovviamente. MangiaCassette vuole essere anche questo: alternare argomenti trattati con massimo impegno e serietà, ad altri più leggeri e godibili. L’idea per scrivere un articolo può arrivarci da un artista che amiamo, un film che abbiamo visto, un pensiero che vogliamo assolutamente condividere oppure, come in questo caso, per il semplice gusto di volervi proporre una Cassetta.
Poteva forse mancare la nostra Cassetta di Natale? Può essere il solito misto banale di canzoni trite e ritrite? Vi rispondo io: decisamente no!
La nostra selezione è al passo coi tempi: ha una forte dose di indipendenza, parla di ansia, droga, poca voglia di andare alle feste e voglia di stare sul divano a bere, possibilmente soli. Di parenti scapestrati, dell’importanza dello zenzero nonostante sia tipico dell’Asia tropicale. Detta così sembra una raccolta di pezzi stupidi, ma attenzione perché dato che anche la moda della “spazzatura” ci ha stancato, in mezzo ci sarà anche qualche brano più serio.
Come sempre la nostra cassetta vuole essere un viaggio, questa volta rigorosamente nostrano, che evita tutti i brani più famosi per andare a ricercare qualcosa di più particolare e meno banale. Un viaggio che faccia riflettere su quanto la visione nei confronti delle festività sia cambiata nel corso degli anni o forse semplicemente di come sia più facile, per alcuni, affermare di essere un po’ sociopatici e di non amare particolarmente i convenevoli.
Tra una risata o due, e forse una lacrima, spero che questa selezione sia di vostro gradimento: mentre si addobba l’albero, mentre si prepara la cena di Natale o mentre si intona tutti insieme in coro Buon Compleanno Gesù.
Fabio Baroncini