Fino all’anno scorso non sapevo nemmeno che esistesse una corrente della New Wave of Traditional Heavy Metal che fonde il metallo ottantiano con il Post-Punk, ma fortunatamente i Sonja mi hanno aperto questo mondo meraviglioso. Il loro Loud Arriver rimane inarrivabile, un disco fondamentale, ma anche i tedeschi The Night Eternal con Fatale sono riusciti ad arrivare piuttosto in alto. Se ho rappresentato Loud Arriver come una sorta di jam session distorta tra Joy Division e Angel Witch, Fatale sembra un incontro bastardo tra i Judas Priest di metà anni ottanta e i The Cult con Simon Le Bon alla voce. Forse esagero, ma di certo non troppo.

Il disco scivola via rapidissimo tra riff tipicamente metal, ritmiche più wave e voce romantica. Non è infrequente alternare headbanging a classico passo avanti e indietro da pista darkettona. Alcuni pezzi sono più palatabili dal classico metallaro, altri richiedono una certa dose di apertura mentale, ma nemmeno troppa, di certo non quanto i Sonjia. Ricordano un po’ gli svedesi In Solitude, ma con maggiore coraggio, probabilmente grazie a tutte le barriere che si stanno abbattendo negli anni venti venti. Spettacolo insomma.

0 0 votes
Article Rating